Oggi il cristiano e i predicatori della Parola, per cogliere l'ineffabile mistero della Trinità, dovranno essere contemplativi. Affidandoci allo Spirito, chiediamo di inoltrarci nella conoscenza del mistero della Trinità. La strada che siamo invitati a percorrere non ci porta a "sapere", ma a contemplare. Questa festa ci porta a contemplare il Paradiso: la vita ineffabile, dove il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo vivono un intenso e caldo rapporto di comunione. Anche a noi l'amore dei Tre ci è partecipato e "riversato nei nostri cuori", così scrive san Paolo. A tutti noi allora è dato di gustare l'amore, il perdono, la dolcezza di questo stupendo loro amore. Siamo figli del Padre che ci ama immensamente; siamo amici di Gesù che vive accanto a noi, prende su di sé le nostre fragilità, i mali, il peccato, donandoci il perdono e la salvezza; siamo consolati dall'amore dello Spirito Santo, forza in ogni nostra tribolazione. Ci chiediamo: è possibile vivere sulla terra questa umana, divina avventura trinitaria? Sì... se ci amiamo così: l'amore reciproco deve diventare lo stile di vita del cristiano.